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La mia storia

Per raccontarvi la mia storia devo prima parlarvi un po’ di Maria Perego, la mia mamma e creatrice. Era ancora una ragazza quando un giorno di metà dicembre, passando davanti alla vetrina di un barbiere, un alberello di Natale catturò la sua attenzione. Voi potete anche non crederci – fa strano anche a me – ma quell’alberello altro non era che il mio bis, biss, bisss nonno!

Sì, perché Maria aveva un’immaginazione fuori dal comune e in quella plastica morbida e luminosa, materiale di cui era fatto l’alberello, lei aveva visto tanti pupazzetti che presto avrebbe aggiunto al suo ricco repertorio di Arlecchini, Pulcinella, maghi, principi… E così cerca e ricerca, aveva trovato in un paesino della Brianza, la fabbrica che produceva quella speciale plastica.

Mamma Maria aveva un dono: sapeva immaginare da un semplice pezzo di plastica informe un pupazzo, un animaletto, una marionetta…un topolino tenero e rubacuori! Non soltanto! Lei riusciva a realizzarli, nei minimi dettagli, soprattutto una volta scoperto questo magico materiale, perfetto da lavorare facilmente e ideale per nascondere all’interno piccoli meccanismi che permettessero di muovere bocca, occhi, mani…

Maria diede vita a un sacco di pupazzetti, tra cui il sottoscritto, e grazie a “nonno Alberello” sembravamo creature reali. Che poi io sono reale! E come me tutti i miei amici. Solo che spesso gli uomini distinguono la realtà dalla fantasia, mentre noi pupazzi sappiamo che la fantasia fa parte della vita, perché qualche volta i sogni e le speranze si avverano.

Ma non è stato facile venir fuori dalla mente di Maria. In quegli anni era impegnata in uno show del sabato sera in cui faceva cantare tutte le canzoni più famose ai suoi pupazzi. E proprio ascoltando quelle canzoni, rallentandole o velocizzandole, Maria si lasciava ispirare dalle voci deformate che ne venivano fuori, per creare nuovi personaggi. E un giorno, finalmente, ascoltando Domenico Modugno che cantava la “Sveglietta”, Maria esclamò: “Ma questa è la voce di un topolino! Un topolino sempre allegro e un po’ timido. Un topolino di campagna. Sì, lo chiamerò Gigio!”. E così finalmente, taglia e cuci, fai e disfa, tra il 1959 e il 1960, venni al mondo.

Maria non sembrava del tutto soddisfatta di me e questo mi rendeva triste, ma ogni volta che salivo sul palcoscenico mi divertivo un sacco e poi mi piaceva far ridere il pubblico, mi piacevano gli applausi, anche se mi facevano arrossire sempre.

In realtà Maria mi voleva bene, così tanto che desiderava farmi conoscere al mondo come un topolino non soltanto originale, simpatico e cordiale, ma eccezionale! Così ci allenavamo giorno e notte per migliorare i miei movimenti, aggraziati ma anche agili, a volte un po’ goffi, il più possibile verosimili a quelli dei bambini.

E durante uno dei nostri allenamenti Maria, prendendomi per mano, mi disse: “Caro il mio Gigino, tu non puoi continuare a essere muto!” Così convinse il suo amico Peppino Mazzullo a prestarmi la sua voce.

Insomma, ero diventato il Topo Gigio che vedete ora, bello e pronto a farsi un sacco di amici in tutto il mondo…

Ormai lo avrete capito, se sono diventato il topolino più tenero del mondo e soprattutto amico di tutti i bambini, lo devo a mamma Maria. Lei mi ha insegnato a far ridere con la spontaneità, a non fare lo sciocchino e fare tante domande a chi è più grande di me. Mi ha sempre detto di leggere molto, soprattutto le favole che hanno sempre qualcosa da insegnare a noi piccini! E poi anche se timido e un po’ impacciato, mi ha permesso di diventare molto abile nei movimenti…modestamente sono un ottimo ballerino, anche grazie al mio caro amico Michael Jackson che mi dava lezioni private quando ci incontravamo in America!

Insieme a Maria ho girato tutto il mondo: dalla Germania alla Spagna, fino al Giappone e ovviamente in Italia, dove ho potuto realizzare un mio sogno: presentare Canzonissima ‘74 al fianco della favolosa Raffaella Carrà!

Anche se la mia seconda casa è negli Stati Uniti, dove sono stato tantissime volte. Qui venni scritturato all’ Ed Sullivan Show, spettacolo seguitissimo da grandi e piccini. Ed era un bravissimo artista, a volte dimenticava qualche battuta, ma insieme ci divertivamo tantissimo. La sera, finito lo show, me ne andavo a dormire felice e contento, dopo avergli chiesto il fatidico “Ed, Edy… Kiss me goodnight…”. Stavo crescendo, e come tutti i bamb…ehm, volevo dire, pupazzi grandi, non volevo più avere quel ridicolo camicione e il berretto da notte, ma un bel pigiama. Dopotutto i bambini si sarebbero identificati di più in un topino vestito come loro! E così me lo feci! Maria capì le mie intenzioni e le accettò.

Non solo. Maria capiva che stavo diventando grande e che presto avrei sentito il bisogno di un’amica… Aveva deciso di far nascere Rosy, una nuova topolina. Ero al settimo cielo!

L’idea era quella di uno sketch in cui io avrei dovuto incontrare per caso una topolina, ma non riuscendo più a trovarla e struggendomi dalla voglia di rivederla avrei chiesto aiuto al mio amico Ed. Sarebbe stato uno spettacolo molto divertente se non fosse che, alla vista di quella deliziosa topolina, rimasi davvero folgorato! Per fortuna Ed, con un paio di battute, era riuscito a salvare la situazione.

Però, insieme a Rosy, Maria aveva deciso di dare vita a Ino, un topino che sarebbe stato il mio antagonista, perché il mio l’opposto. Infatti Ino mi stava proprio antipatico: il classico topo di città, snob, che pensa di sapere tutto, con quei modi di fare così galanti, sempre sicuro di sé… e poi non mi erano mica sfuggite quello occhiatine languide che lanciava a Rosy! Insomma, se volevo conquistarla dovevo farmi venire un’idea geniale!

Per questo, con l’aiuto di Mago, un burattino anziano e più saggio di me, costruii una macchina Leonardesca, di quelle con ordigni, ruote, carrucole e, appeso a testa in giù come un salame, aspettavo che mi venisse qualche idea in testa…

L’idea geniale venne a Maria: un film pilota di 30 minuti, commissionato da un famoso produttore americano. Si trattava di una fiaba dal titolo “Il compleanno di Rosy”, che aveva, come avrete ben capito, me, Rosy e Ino come protagonisti. La regia di questo film era di Federico Caldura, il marito di Maria.

Nel film io e Ino ci contendevamo Rosy, cercando di stupirla con originali regali di compleanno. Ci tenevo tanto a quella topolina, ma il mio rivale in amore sembrava sempre un passo avanti a me, lui e quei suoi modi di fare così eleganti e da topo di mondo! Io invece mi sentivo sempre imbranato quando mi trovavo a parlare con Rosy, sentivo le mie guance colorarsi di rosso e le orecchie abbassarsi di vergogna ogni volta che dicevo una parola sbagliata per l’emozione.

La fine della fiaba non ve la racconto ma..Ma cosa mi dite mai! Ancora non avete capito che recitando io e Rosy ci eravamo davvero innamorati?!? Eh sì, dovete sapere  che quando gli umani alla notte dormono, noi pupazzi finalmente parliamo fra noi, giochiamo, ridiamo…insomma, possiamo fare quello che vogliamo senza che loro se ne accorgano! Così, tra una serenata d’amore notturna e uno spettacolo sul palco di giorno, avevo conquistato la mia Rosy! E ancora oggi è la mia compagna di avventure. Anche Ino dai, e ovviamente voi, con cui mi diverto sempre e imparo ogni volta qualcosa.

Ma il mio pensiero speciale va a Maria. È stato grazie all’amore che mi hanno sempre trasmesso lei e Federico e grazie alle storie delle mie amiche marionette, più anziane e sagge di me, che sono diventato chi sono. E se piaccio così tanto a grandi e piccini tanto male non devo essere! Pensate che l’altro giorno il mio amico Leo Messi mi ha telefonato per chiedermi se avevo visto il suo ultimo gol e se aveva fatto bene l’esultanza imitando le mie orecchie grandi! Che buffo, divento tutto rosso ogni volta che lo vedo in TV!

Maria e i miei amici mi hanno insegnato i valori della famiglia e del perdono, dell’essere sempre grati di avere quel che si ha, mai invidiosi… Tutti loro sono stati i miei modelli da seguire, a cui chiedere quando avevo bisogno e oggi che sono un po’ più grandicello, spero di essere io a insegnare qualcosa a voi bambini di tutto il mondo e di farvi divertire con le mie nuove avventure!

A presto, il vostro Gigio!